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Il gelato in gravidanza

La vita di una donna cambia completamente quando porta in grembo un bambino.

Sia durante la formazione, che porterà le cellule a diventare embrione, sia, poi, quando le ecografie mostreranno un bambino a tutti gli effetti, pronto ad affacciarsi al mondo, l’attenzione che la neo-mamma dovrà dare al suo stile di vita, alle sue abitudini e alla sua alimentazione saranno fondamentali.

Essendo il gelato preparato con latte ed, in certi casi, uova (tuorlo) e/o panna, la paura che può scaturire è quella di poter contrarre tossinfezioni alimentari del tipo della toxoplasmosi, la salmonellosi o la listeriosi, infezioni tra l’altro anche molto gravi, di cui ci si può ammalare nutrendosi di cibi contaminati da particolari popolazioni batteriche. Durante la gestazione, infatti, i medici sconsigliano l’assunzione di  alimenti che non siano stati sottoposti a processi di sterilizzazione o pastorizzazione che mirano all’abbattimento della carica microbica, rendendo così il tutto commestibile senza preoccupazioni.

Ora la questione è: è sicuro mangiare il gelato in gravidanza, nonostante sia, come la maionese, preparato con materie prime crude? La risposta è si, anche se sembrerebbe un controsenso, vediamo perchè.

Innanzitutto, nonostante il gelato sia un prodotto che si prepara con ingredienti a crudo, risulta un alimento sicuro poichè, per legge, tutte le miscele devono essere cotte e pastorizzate a 85 gradi per alcuni minuti, con abbattimento termico repentino successivo per eliminare la proliferazione batterica. Una volta portate a bassa temperatura, vengono conservate in questo modo per un’intera notte, contribuendo ad un ulteriore sfoltimento della carica microbica. Naturalmente, affinchè la sicurezza sia al 100%, la stessa cura va riservata per la conservazione, poichè la regola universale vorrebbe che i gelati siano conservati in appositi abbattitori di temperatura, che svantaggino anche la minima proliferazione batterica che possa manifestarsi. Lo stesso tipo di considerazioni si può fare per i gelati a base di creme, nonostante contengano una quantità di uova superiore rispetto alle altre tipologie; questo perchè, in genere, l’uovo che si utilizza per la preparazione è già stato precedentemente pastorizzato, così come il latte, come previsto dalla legge sulla sicurezza alimentare. C’è quindi, in questo senso, da star tranquille.

Anzi, possiamo anche spezzare una lancia in più a favore di questo dolcissimo snack: il gelato, infatti, essendo a base di latte stimola il sistema della gratificazione (serotonina), riuscendo a placare le tanto famose “voglie” che insorgono durante la gravidanza.

Un altro dubbio che potrebbe sorgere potrebbe essere quello riguardante la scelta tra gelato artigianale o confezionato.

Se per quanto riguarda esigenze comuni a questa domanda abbiamo già risposto, evitando di bollare questa o quella tipologia come “peggiore”, nel caso delle donne in gravidanza c’è qualche appunto da fare in merito.

Un gelato artigianale é meno ricco di grassi, zuccheri e soprattutto conservanti. Ma, durante la preparazione, a tutte le creme, vengono aggiunti addensanti e stabilizzanti, che consentono di ottenere una consistenza cremosa che non si trasformi in un piccolo iceberg, un ammasso di ghiaccio duro e impenetrabile, magari dopo una conservazione prolungata che è, comunque, sempre altamente sconsigliata.

La variante alla frutta è più ricca di zuccheri, mentre quella in crema risulta più grassa. In quanto a calorie, quindi, non c’è questa abissale differenza che ci si aspetterebbe, ma c’è da tener conto che i gelati fruttati potrebbero influire sull’acidità di stomaco, contenendo sciroppi che in qualche occasione possono dare problemi di reflusso. Il consiglio, quindi, è di optare, ove si può, per quelli a crema che sono più bilanciati.

L’ultimo dubbio che va sciolto è proprio quello relativo agli zuccheri e alle calorie.

Gelida Emozione

Qualunque gelato è particolarmente ricco di zuccheri, necessari proprio alla preparazione, incidendo sul punto di congelamento e, di conseguenza, sulla consistenza, per cui le porzioni da assumere, quando si entra in stato di dolce attesa, vanno riviste e ridimensionate, per non incorrere in problemi di sovrappeso eccessivo o glicemia.  In estate o in primavera, quando le temperature schizzano a livelli da capogiro, ci si può tranquillamente concedere un gelato a settimana, assicurandosi di riferirsi a una gelateria professionale e pulita, magari con gli ingredienti in chiaro disponibili sul bancone (clean label), o semplicemente ben disposta a condividere informazioni sulla lavorazione e sugli ingredienti presenti nei suoi prodotti. La trasparenza, in questi casi, è importantissima, oltre al fatto che conferisce un valore aggiunto ai propri maestri gelatai.

Naturalmente, noi di Gelida Emozione siamo sempre disponibili a rispondere a tutte le vostre domande!

Chi soffre di diabete gestazionale, però, è fortemente a rischio per cui deve assolutamente evitare questo tipo di alimento, per genuino o leggero che possa essere.

Ultima raccomandazione, d’obbligo, per le mamme celiache: controllare sempre gli ingredienti, tramite le etichette o interagendo direttamente con il gelataio, perchè in alcuni casi vengono utilizzate farine di cereali per aumentare la consistenza delle miscele gelato.

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